Who the fuck is Mick Jagger?
È quello che si chiedeva in una t-shirt negli anni ’70.
Ed è secondo me la domanda che dovremmo chiederci noi, tutti i santi giorni. Ma chi ca**o siamo?
Ma la risposta a questa domanda davvero dovrebbe necessariamente elencare solamente una sfilza di diplomi, lauree, master, esperienze lavorative o credenziali professionali?
Quando intervistai Andrea Tessitore, lui mi parlò dell’importanza di avere una pagella da 6; su tutti i campi. Poneva l’attenzione su quei talenti incredibili che hanno pagelle con un 10 e in tutte le altre “materie di vita”, come famiglia, rapporto con i figli, amicizie, medie del 3.
Quindi ho iniziato a chiedermi: ma io chi sono?
Risposta: etero, quasi cinquantenne, 1 metro e 81 cm per 81 kg. Pluritatuato. Figlio unico di una famiglia di commercianti con un diploma artistico. Padre di un ragazzo di 13 anni, compagno da 27 anni di una donna con i capelli rossi, ex ufficiale dell’esercito, appassionato di sport. Pratico con una certa regolarità il golf, il tennis, il calcio (portiere dai 40 anni in poi), lo sci, lo snowboard e con meno assiduità il windsurf, il karting e il motocross.
Archetipo: (super) eroe.
Segni particolari? Occhi azzurri.
Carattere? Alcuni dicono difficile, aggressivo, arrogante e divisivo. Altri empatico, unico, dolce e aggregante. E su questo ci sto lavorando.
Esperienze lavorative? Tante. Ho conosciuto e collaborato con tante aziende del mondo dello sport da direttore creativo, consulente o designer. Come Colmar, Spidi Sport, Alpinestars, Clover, Gaerne, Robe di Kappa, Husqvarna, Tonino Lamborghini, Campagnolo…
Amicizie? Voglio bene a tante persone e spero di essere stimato e rispettato da altrettante.
Faccio di tutto per essere una brava persona. Ma gli errori sono sempre troppi. Si impara una cosa, e se ne sbaglia un’altra. Ma sempre in buona fede.
Talento?
Ho la capacità di rinascere, ogni santo giorno, migliore di prima.