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In genere scovo i talenti senza conoscerne realmente i curricula. Amo l’ignoranza che ti permette di essere libero (come si impara in Birdman “le imprevedibili virtù dell’ignoranza”). Partendo infatti dal presupposto che il talento è in ognuno di noi, non mi soffermo sul cosa hanno fatto i miei interlocutori, ma sul cosa mi trasmettono. Con Sara è bastato un commento su Linkedin e, ovviamente, il suo aspetto. Cresciuta in Italia con papà egiziano e mamma greca, Sara Abdel Masih (link) che parla 5 lingue (specificando modestamente, che tre erano di default) è onestà, caparbietà, dedizione fatta persona, con la ferrea volontà di non seguire strade già percorse.
Se in genere infatti il percorso è dal basso verso l’alto, Sara ha sovvertito questo paradigma per passare dalla direzione di Hotel a 5 stelle alla direzione di Hotel di categorie inferiori, portandosi appresso tutta l’esperienza del lusso.
“Questo è il mio mindset. Cercare di esprimermi, far vedere le mie potenzialità e le mie capacità, grazie all’esperienza che ho vissuto. Che non è necessariamente legata ad un brand, ma deve essere legata alle competenze.”
“Nella mia vita ho sempre preso decisioni forti, coraggiose, proprio per dimostrare che per me il successo non è dettato da un titolo, ma dalla sostanza di chiudere
il cerchio per ritrovare se stessi “
“Nel mondo alberghiero per esempio, si vieni riconosciuti dalla struttura alberghiera che dirigi. Tant’è che la prima domanda che ti fanno dopo ‘piacere, sono Sara Abdel’ è subito: ‘che albergo dirigi?’.
Quando la mia risposta era ‘Cavalieri e Hotel The Square, 400 camere etc….’ è sempre arrivata l’approvazione. Questa cosa l’ho sempre trovata triste, perchè io sono sempre stata onesta con me stessa e nonostante i riconoscimenti che sono arrivati mi sono sempre chiesta: ‘me li sono meritati o erano legati alla potenza delle strutture che dirigevo?’. Poi la risposta è arrivata, ed è stata piacevole. Ero riuscita a dimostrare me stessa“.
Cosa dire su questo punto. Che sarebbe troppo bello che le persone fossero in grado (e ne avessero la voglia) di giudicarci andando oltre l’aspetto, oltre i riconoscimenti, oltre la professione. Sarebbe bello che tutte le persone fossero capaci empaticamente, di riconoscere il valore di una persona anche solo dopo un’annusatina animalesca. Sarebbe bello. Purtroppo oggi, quei pochi parametri che contraddistinguono il valore di una persona sono paga, visibilità, riconoscimenti professionali e paga (….l’ho già detto?).
Così chiedo a Sara se e come ha raggiunto il suo successo.
“Il successo è arrivato grazie allo scenario autorevole dettato dai grossi brand e dal fatto che ero la più giovane direttrice donna di strutture alberghiere a Milano. Perchè per me il successo è dare parola e mantenerla, saper sacrificare delle scelte per difendere un’idea. Ma se ho potuto essere così e se è arrivato tutto questo è anche per aver sempre investito sul capitale umano. Tanto da non aver bisogno di titoli. Non sono loro a dover parlare per me.”
Wow. Ascolto Sara che si racconta e vorrei avere la metà del suo coraggio.
Soprattutto considerando che l’inizio del suo racconto finisce con la notizia di essere uscita dal mondo dell’hôtellerie (nonostante la carica di presidente dell’Associazione Direttori d’Albergo per la Lombardia).
Ma qual’è il talento di Sara?
“Per prima cosa, e lo dico a tutti, il vero successo è scoprirlo. Personalmente, il mio talento, è quello di dare agli altri. Quando riesco a trasmettere le mie esperienze, le mie competenze agli altri sono felice. Sono davvero felice quando posso essere fonte di ispirazione ed essere riuscita a trasmettere qualcosa.”
Il talento di dare agli altri è un talento incredibilmente appagante che va oltre noi stessi. Forse, per scoprirlo, a volte, basta sapersi ascoltare. Quello che ci fa stare bene può essere un segnale che ci dice chi siamo. Cosa vogliamo fare. Banale? Non credo. Credo che Sara con questa intervista ci abbia insegnato tante cose. Anche lei è caduta. Ha sofferto. Come professionista. Come donna. Il pensiero di poter trasmettere agli altri le sue competenze le ha permesso non solo di rialzarsi, ma di essere lucida nel decidere cosa voler essere da quel momento, ascoltando una vocina dentro di lei che le ripeteva: “non mollare e per nessun motivo“.
Una donna, una mamma, un grande talento!
#RESPECT
#talentisineveryone