“Voglio dire che il talento è una base di partenza, ma poi ci dev’essere il duro lavoro. Perchè per quanto ci sia un talento, una predisposizione, poi ci si scontra con i limiti tecnici sui quali ci si deve lavorare 24 ore al giorno.”
“Guarda, mi sono sempre posto l’asticella ad un’altezza più che raggiungibile, evitando di indietreggiare nel caso non riuscissi a passare allo step successivo”
Tommaso è obiettivamente una persona posata. Si. Credo proprio sia il termine giusto. Immaginarlo a Teatro a far ridere le persone è davvero difficile guardandone le sembianze da persona seria. Ma questa è una contraddizione formale che mi affascina e sono certo che la sua comicità ne risultasse convincente e coinvolgente.
“Per me il significato di talento è avere una passione e volerla fare nel modo migliore possibile. Così mi sono dedicato al Teatro, anche e soprattutto per combattere una timidezza che limitava le mie opportunità. E l’ho fatto seguendo un mio talento, che è quello di far ridere le persone. Finchè ho deciso di smettere e riprendere la passione che avevo al liceo; quella di disegnare.
Ed infatti è proprio su questo talento che sono rimasto colpito.
“Non ho una grande carriera da disegnatore alle spalle. Proprio perchè ho iniziato tardi a studiare il disegno facendo la scuola Comics a Reggio, e da lì attraverso il solito iter, sono approdato all’illustrazione anche se la mia passione restava il fumetto. Non avendo più vent’anni però, non potevo permettermi pagamenti ridicoli per realizzarli, così ho atteso la giusta opportunità.
Questo è un tema molto interessante per i più giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Finchè siete giovani, magari con la fortuna di una famiglia alle spalle che non necessita una vostra entrata economica immediata, investite su voi stessi, su aziende o progetti e sulle opportunità anche senza esigere dei pagamenti. Perchè è un’opportunità e una libertà contrattuale che poi non vi potrete più permettere. Sfruttatela finch’è siete in tempo.
Gli chiedo quindi, qual’è il suo talento:
“Avevo già deviato la domanda…. Mi verrebbe da dirti disegnare, ma per me disegnare è una parte piacere e una parte sforzo tecnico. Voglio dire che il talento è una base di partenza, ma poi ci dev’essere il duro lavoro. Perchè per quanto ci sia un talento, una predisposizione, poi ci si scontra con i limiti tecnici sui quali ci si deve lavorare 24 ore al giorno. Insomma, la gioia che ne deriva e la soddisfazione, arrivano dopo un processo davvero molto lungo di impegno e determinata costanza”.
Altro punto da approfondire. Il talento senza il duro lavoro, tolti i fenomemi naturali come chi riesce a replicare Fryderyk Chopin a 4 anni, non esiste. Per questo è fondamentale riconoscere il proprio talento il prima possibile. Per poterlo costruire, perfezionare, alimentare, capire. Un punto di partenza che stranamente non viene ancora compreso dal mondo dell’istruzione.
Sarà, ma Tommaso proprio con il suo serafico approccio, ogni volta che apre bocca, stimola le mia riflessioni. “Guarda, mi sono sempre posto l’asticella ad un’altezza più che raggiungibile, evitando di indietreggiare nel caso non riuscissi a passare allo step successivo. Anche perchè avendo una bassissima autostima, il mio primo obiettivo è sempre stato quello di non fare schifo”.
Ridiamo su questo, di gusto. E inizio a capire la sua strana ma divertente comicità.
Ma voglio condividere il pensiero che ne deriva che non è affatto scontato. Tant’è che mi ha fatto ricordare un errore che feci parecchi anni fa. La facilità nel raggiungere gli obiettivi e nell’alzare sempre di più l’asticella, non deve farci dimenticare che il fallimento al passaggio al livello successivo, può rischiare di vanificare obiettivi e successo fino a quel momento raggiunti. Quindi l’importante è evitare, per voler raggiungere il massimo, di andare a perdere quello che si ha raggiunto e acquisito fino a quel determinato momento. E questo vale per qualsiasi settore.
Per essere al quinto libro di Geronimo Stilton (la serie nuova denominata Sherlocco), dopo aver lavorato per Il Battello a Vapore e collaborato con Alessandro Gatti, con lo scrittore Pierdomenico Baccalario e con Annalisa Strada sui classici, tra cui Dante, e quasi completato 27 volumi per la Spagna che sta uscendo su El Pais che ha una tiratura di mezzo milione di copie, direi che non sta facendo per niente schifo! Anzi, consiglio mio, può iniziare anche a tirarsela. Soprattutto il suo sogno di pubblicare una sua storia disegnata e pubblicata con Lucy, un personaggio dai capelli viola che si confronta con dinosauri, fantasmi e palloncini, non tarderà ad avverarsi.
Concludo chiedendogli quanto conti il successo per lui. Risposta:
“Guarda, appena ci arrivo, te lo dico!”