“Il mondo si divide in due categorie, i vincenti e i perdenti. Dentro ad ognuno di voi, nessuno escluso, alla radice stessa del vostro essere, c’è un vincente che aspetta di essere svegliato e sguinzagliato per il mondo. Mai più indecisioni, mai più commiserarsi, mai più scuse. Riappropiatevi della vostra vita e siate vincenti”.
Che fosse una ridicola semplificazione, lo si capiva dai 9 punti proposti da Richard Hoover nel film Little Miss Sunshine.
Ma resta un fondo di verità.
Non una formula, non una regola scritta.
L’importanza di riappropiarci della nostra vita, dimostrando a noi stessi che il talento è in ognuno di noi.
Ma durante una chiacchierata con il maestro di golf Roberto Paolillo, alla mia domanda sul perchè non avesse continuato la carriera di professionista, lui mi disse: “Ho scelto di non mettermi al servizio del mio talento”. È così che le rare convinzioni sulle quali si poggiava comodamente la mia teoria, andarono a farsi benedire.Insomma, se c’è una cosa che ho imparato con l’esperienza, è che non si finisce mai di “sbagliare”.
Così decisi di riflettere, capire, conoscere e riconoscere i talenti degli altri, partendo dal migliore dei corsi di formazione: lo sport.
È proprio questo l’universo che ho deciso di esplorare. Un universo fatto di talenti esageratamente esaltati e altri completamente trascurati. L’eterna ricerca di risultati nella memoria storica chiamata vittoria, e l’infinito mondo dimenticato del resto dei talenti sconfitti dalla vita, da un secondo, da un episodio, da un infortunio, dalla fatalità, dal tempo, dall’immaturità, dal carattere, dall’emozione, dalla pressione….
Tutto qui.
È tutto qui.
Quindi, che voi aspettiate il fischio d’inizio, il verde del semaforo, che siate sul cancelletto, sul tee o sui blocchi di partenza, potrete contare solamente su voi stessi e sulla strana convinzione che l’inizio potrà essere la fine.
O viceversa.