Riccardo Facci ha vissuto.
Anni d’oro. Risultati, successo, sogni. La sua imprenditorialità non sempre costante non può scalfire la profondità del suo pensiero e la genialità intellettuale che lo pone fuori concorso.
Ma sono passati tanti anni dalla possibilità di diventare un rallysta e la vita non sempre gli ha riservato i tempi migliori e le ottimali condizioni di fondo stradale. Qualche incidente di percorso lo ha reso più grigio, più nostalgico, meno reattivo.
Ma è nella risata che si riconosce la sua personalità. Parliamo di tante cose. La nostra è un’amicizia a distanza. Continuiamo ad annusarci riconoscendo i talenti di entrambi e la stima reciproca difficilmente cambierà questa condizione. E come immaginavo, da lui esce una visione inaspettata del tema che sto trattando: “Il talento è un atto estetico, che può durare anche 15 secondi. Ed è bellissimo da vedere. E quando lo vedi, lo riconosci, anche se lo fa uno da 70 anni, è meraviglioso.”
Ma quanto lontani siamo da quello che vorremmo fare?
È straordinario, come ognuno di noi abbia una visione del talento, non solo personale, ma addirittura personalistica. A questo punto ad alta voce, faccio una domanda che è più una riflessione spirituale a me stesso che al mio interlocutore: “Ma quanto lontani siamo, da quello che vorremmo fare?” Riccardo a questo punto, scrollando la testa, nella sua onestà intellettuale risponde: “Bella domanda del cazzo!”.
Ridiamo entrambi, sapendo che questo è il dilemma che ci accompagnerà per tutto il resto della nostra vita.
#talentisineveryone