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Ci presentò la nostra amica comune Tatiana Markova (Women Model) che conobbi durante la campagna pubblicitaria che feci per Palmiero Gioielli (link). Parlavamo di personal trainer, e lei mi mise in contatto con Alena. La sua cadenza russa mette soggezione, ma conoscendola si scopre che dietro a quell’ energia sempre pronta ad esplodere, c’è stata una ricerca della perfezione che l’ha quasi annientata, nel fisico e nello spirito.
Il vero talento è riconoscerlo ed avere il coraggio di viverlo. Molte volte basta ascoltare l’io interiore
“Facevo la curatrice in una galleria d’arte a Londra. Un giorno ho capito che volevo fare la ‘semplice’ personal trainer in palestra. Chi l’avrebbe mai detto che nel corso degli otto anni successivi alla mia decisione sarei riescita a scrivere un libro, raggiungere il quinto posto nel mondiale, aprire il mio studio a Milano. Ma solo in seguito ad un trauma molto serio alla schiena che mi ha costretto sei mesi a letto ho capito che io vivevo con la sindrome ‘I’ll be happy when’. Significa che io sarò felice quando… vincerò la medaglia, quando aprirò il mio studio, quando incontrerò l’uomo della mia vita. Ma raggiunti gli obiettivi, avevo bisogno di un altra montagna da scalare per essere felice. Così, attraverso la meditazione e lo yoga, sono riuscita a capire e ascoltare il mio fisico.”
Ma questa costante di toccare il fondo per permetterci di alzare finalmente la testa cambiando il punto di vista e riconoscendo realmente il nostro vero obiettivo (la sopravvivenza?), mi viene confermata dalla sua storia, dalla sua esperienza, dalla sua vita: “Io sono arrivata in Italia come modella. Volevo dimagrire a tutti i costi e facevo tutti gli errori classici di chi non chiede supporto ad un professionista, ma fa di testa sua. Mangiavo due mele al giorno e passavo parecchie ore sul tapis roulant. Ero magrissima ma mi vedevo grassa. Perchè io ero snella, ma non così magra come le altre, proprio per la mia costituzione fisica. Ed è così che arrivai a sviluppare il disordine alimentare chiamato bulimia. Non avevo più il senso di sazietà e la mia condizione mi ha fatto isolare dal mondo esterno. Non avendo trovato supporto negli specialisti, ho iniziato a studiare, e proprio attraverso il libro della psicologa Dusty Miller, ‘Donne che si fanno male’ (link) sono riuscita, in un anno, ad uscire da questa malattia. Arrivata a Londra e impegnata come curatrice nella galleria, mangiando in maniera sregolata, tendevo ad ingrassare, e vedendomi fuori forma, ho deciso di studiare facendo un corso di Sport Nutrition e Personal Training. Mi sono innamorata talmente tanto di questo mondo, che ho trasformato il mio corpo. Senza perdere peso avevo costruito il mio fisico tonificandolo e mangiando a volontà, anche sei volte al giorno. Iniziavo finalmente a piacermi.”
Amo chi è riuscito a cambiare le dinamiche della vita. Riesco a sentire la fatica. Riesco a comprendere la lotta mentale, perchè è quello che vivo quotidianamente. Le persone di questo tipo sono talmente vere che trasmettono valori fondamentali e ricette concrete per gustarsi la vita.
“Ero modella, apparentemente bellissima, piena di amici. Ma dentro di me non mi piacevo, mi pesavo continuamente, mi odiavo. Ma i nostri difetti sono la nostra particolarità. Diciamo che questo percorso non finisce mai, per questo vale la pena vivere. È la strada che fai su te stesso e che tipo di persona stai diventando che è importante.”
Alena mi ha anche fatto capire quanto si debba imparare a conoscere noi stessi, prima di poter aiutare gli altri. Quanto sia importante essere forti, prima di decidere di sostenere gli altri. E me lo ha spiegato con un esempio molto semplice: “In caso di incidente aereo, quando scendono le mascherine, prima le dobbiamo indossare noi, e poi ai nostri figli. Perchè se perdiamo i sensi noi, poi, come possiamo aiutarli?”.
#talentisineveryone #alenavalastnykh (link)
››› Il libro “Da bulimica a fitness model” (link)