Se c’è una cosa che ho imparato sulla mia pelle, è l’importanza di ricoprire il ruolo giusto. Nel lavoro, nei rapporti, nella vita. Un banale esempio? Dopo 25 anni da attaccante, a fine carriera inoltrata, ho scoperto di avere tutte le caratteristiche per fare il portiere (di calcio). L’allenatore avrebbe dovuto notare che ad ogni fine allenamento, durante i pulcini, mi mettevo i guanti sostituendomi al portiere di ruolo che mi mitragliava di tiri. E anche se i 30 goal a stagione potevano trarre in inganno, io ho sempre amato quel ruolo, amato l’abbigliamento, i guanti, gli allenamenti. Quel concetto di sport singolo su uno sport di squadra. Quel comandante della difesa con la visione di tutto il campo. Quell’essere leader per aver salvato la partita. A saper ascoltare, qualcuno poteva accorgersene…
Ma quello che sembra far sorridere, è una delle recriminazioni più pesanti della mia vita e ci insegna a dover essere particolarmente attenti alle caratteristiche dei ragazzi e dei nostri figli. Ascoltare non è solo importante, ma fondamentale per evitare di sprecare una vita a fare una cosa che non non ci piace; che non è nelle nostre corde.
Il nostro ruolo ha un’importanza strategica perchè può trasformare un talento in un difetto. Quindi, come dice il buon allenatore Nicolè, ascoltiamo e ascoltiamoci cercando di comprendere al meglio se siamo degli attaccanti o dei difensori, se siamo dei Presidenti o delle Guardie del Corpo, se siamo degli attori o delle semplici comparse. Perchè ogni ruolo ha la sua dignità, e spesso, piuttosto di essere un cattivo tenente è meglio essere un buon gregario.
Foto_Dino Kunz › Stadio Giuseppe Meazza (San Siro)