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Ulisse Lendaro: il potere degli “antitalenti”

by Autore Davide Librellotto
30 Marzo 2021
Share on Facebookhttps://www.linkedin.com/in/davide-librellotto-a0ab327b/?originalSubdomain=it

“Il talento presuppone necessariamente una sensibilità, oserei dire, femminile. Ma tutto parte da un desiderio, da una necessità.”

Con Ulisse ci siamo conosciuti anni fa, e come tutti i maschi Alfa che si rispettino, ci siamo annusati a distanza. Credo sia quello che gli capita costantemente quando si tratta di maschi. Qualcuno che lo conosce superficialmente che cerca di scovarne i limiti per non giustificare il fatto che abbia saputo conquistare e sposare la più straordinaria delle Miss Italia: Anna Valle. Ma abbandonato l’approccio “neanderthaliano”, inizio ad ascoltarlo e rimango colpito dall’emotività che trasmette. Questa sua capacità di reagire agli stimoli positivi e negativi è davvero coinvolgente.

“Io mi sono avvicinato al teatro perchè balbettavo. Anzi, più che un talento avevo un antitalento, cioè delle difficoltà vere che mi hanno spinto ad affrontarle e a superarle. Mentre se devo riconoscermi un talento, lo ritrovo sulla forza di volontà. Perchè devo dire che di quella ce ne ho messa davvero tanta.
Il talento a volte è manifesto e a volte è nascosto, e da ragazzino non sempre hai la capacità di riconoscerlo se non hai una grande maturità, una grande consapevolezza. Su questo i miei genitori, non vedendo in me queste grandi qualità, mi indirizzarono verso la giurisprudenza, tanto da farmi smettere perfino l’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi che avevo iniziato a frequentare. Però, quando tu hai qualcosa dentro, è difficile da spegnere.”
Dopo essersi laureato infatti, affiancandola alla sua attività e allo studio legale, ha ripreso la sua grande passione per il cinema, per il teatro, per la produzione, per la regia, che lo accompagna da tutta una vita.

Ulisse sottolinea quanto il nemico del talento sia l’entusiasmo e di come non si debba confondere il talento con l’ambizione. Ma è sul tema dell’asticella da porsi come obiettivi da raggiungere che mi fa riflettere. Mi fa notare infatti, come lui abbia continuato ad aumentarne l’altezza dell’asticella e quindi il livello dei suoi obiettivi. Proprio come per ogni saltatore in alto, l’altezza dell’asticella viene aumentata mano a mano che i risultati si raggiungono. Quindi un errore da non fare è alzare l’asticella direttamente a 2 metri e 45 con il rischio di fallire inesorabilmente senza nemmeno sapere e riconosere i propri limiti o le proprie possibilità.

“Io ti dico solo che tutto quello che ci passa per la testa non può essere definito ingegno o talento. Per me il talento è una grandissima forza di volontà. Avere una visione e cercare di raggiungere quella visione nonostante tutto. Che non significa il fine giustifica i mezzi. Una cosa che ho detto spesso durante le presentazioni dei miei film: non pensate di poter realizzare le cose velocemente. Tu hai una visione? Un desiderio? Pensi di essere portato a fare una cosa? Non riuscirai a realizzarla domani. Serve forza di volontà, abnegazione.”
Nelle sue parole continuo a vedere la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità. Riconosco la coscienza di un uomo che sa cosa significa mettersi in gioco con equilibrio.
Ed è sul suo ultimo progetto che ne ho la conferma.
“L’anno scorso una persona di cinemaitalia.org stava cercando registi italiani che trattassero il tema della pandemia. Questa cosa mi ha fatto pensare e ho iniziato a girare. Senza un obiettivo, ma solo con una sensazione, un bisogno e una visione, rompendo le scatole a mia figlia Ginevra per un mese e mezzo, tutti i giorni, e ne è venuto fuori un prodotto veramente emozionante che si intitola Human Oak (link), che sta per Human of the kind e quindi la quercia umana. Tutto girato con l’IPhone. Mi ha preso i diritti Rai Cinema, l’ho coprodotto con l’India e sta facendo un sacco di Festival.”

Durante la nostra chiacchierata Ulisse mi cita un libro intitolato “L’uomo senza qualità” di Robert Musil (link). Questa cosa mi fa sorridere e mi fa riflettere. Perchè Ulisse si pone ovviamente in antitesi a Ulrich, il personaggio citato nel libro, dimostrando capacità relazionali, creative, pragmatiche, mostrandosi per la sua natura di produttore e regista (come si nota dal suo ultimo progetto). Ma soprattutto dimostra una visione ottimistica non comune, che la vita, nonostante tutto e tutti, continuerà a sorprenderlo.

Alla faccia dell’antitalento.

#talentisineveryone

Il Film “L’età imperfetta” su Prime Video: https://www.primevideo.com/detail/Let%C3%A0-imperfetta/0N912K1I3Y2ECEESEWJQLQ9KRT

Tags: antitalentoattorebollywoodcinema italiaDavide LibrellottoHuman OakL'età imperfettaPrime VideoRai Cinemaregistatalent is in everyoneUlisse Lendaro
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