Il mio talento, è fare show! Perchè sono un esibizionista? Perchè mi viene da dentro? Probabilmente perchè solo in questo modo sono me stesso e quindi emotivamente coinvolgente.
Dire la verità ti permette di non essere ricattabile e di essere credibile; sempre.
Io e Luigi ci conosciamo da parecchi anni. Devo dire di essere probabilmente uno dei suoi pochi insuccessi come personal trainer, perchè non è mai riuscito, anzi, io non ho mai riconosciuto il valore della sua filosofia: “Vivere nel corpo che vuoi, per sempre!”. Ho tentato. Molto spesso mollo e riprendo. Sono alto 1,81 per 85kg, peccato che l’equilibrio tra peso e altezza apparentemente corretto, sia praticamente ovoidale.
Fatta questa inutile premessa, famosa la sua frase durante l’allenamento che mi sottolineava come non dovessi “impanare un cazzo” nella mia dieta che invece erroneamente contemplava le valdostane (uno dei piatti migliori di mia madre).
Ma durante la nostra chiacchierata, invece di raccontarmi cosa lo ha reso fiero di se stesso, si sofferma sulle sue pesanti cadute. Mi racconta della sua dipendenza da cocaina quando faceva il fotomodello a Milano, e mi racconta la sua vicenda giudiziara che lo ha portato in carcere per 6 mesi in Germania per contrabbando di steroidi anabolizzanti.
“Mi sono trovato negli anni 80 nel posto giusto al momento giusto. Mi sono trovato a fare il fotomodello quando la moda era nel suo periodo migliore. Mentre fino agli anni 80 si conoscevano solo Pierre Cardin, Yves Saint Laurent e Chanel, dall’81 in poi si iniziò a vedere Krizia, Armani, Versace, Ferrè, Trussardi,… Da Marzotto sono passato subito a Milano e questo mi ha creato un ego smisurato. All’inizio ho sfruttato bene il mio talento. Ma i demoni sono sempre in agguato e sono diventato schiavo della droga.”
Gli chiedo come mai, una persona con un carattere forte come il suo, si possa perdere in quello che io reputo sempre come un rifugio per i perdenti.
E mi risponde: “È quello che ti fotte. Perchè pensi di essere talmente forte da non esserne dipendente. Inizia tutto con qualcuno che ti offre la prima riga. E la prima riga non fa l’effetto della seconda, così tu pensi di esserne immune. Pensi di poterla gestire. Ma dalla terza in poi scivoli giù come un topo nella fogna. E questo vale per tutti. Non è uno scappare dalla realtà. Anzi. Vivi alla grande una realtà che ti appaga. Come nella canzone White Lines di Grandmaster Flash che dice alla fine ‘Don’t do it’. E visto che ti rendi conto in cuor tuo che non è così da fighi farlo, non ne parli con nessuno e quindi non sai a chi chiedere aiuto. Poi ne sono uscito da solo. E di questo ne sono molto fiero.”
Gli chiedo anche dell’altro fallimento.
“Eh già. Praticamente ero diventato il Pablo Escobar degli steroidi anabolizzanti. Li spacciavo perchè c’era una grande richiesta. Tutta Italia comprava da me. E questo lo feci in maniera inconscia. Incosciente. Gonfio con gli amici gonfi. Era diventato un gioco a prendere per il culo i Nas. Come in un film avevo creato il CODICE COLBAX per parlare al telefono. Così se qualcuno mi ordinava 20 barattoli di proteine alla fragola, io sapevo che dovevo procurare il Winstrol. È finita perchè durante un controllo in auto, trovarono del Percutacrine. Stiamo parlando del ’95. Da quel momento fui pedinato fino a che venni arrestato in Germania. In Germania la galera è veramente dura. Sei mesi con un’ora di visite una volta al mese. Ma ancora non capivo la gravità delle mie azioni, tanto che se un giorno non avessi per caso trovato una piccolo Vangelo malconcio sopra all’armadietto della mia cella, probabilmente avrei continuato a delinquere. E, nonostante fossi in Germania, il Vangelo era in italiano. Leggendolo ne rimasi davvero colpito. Così, quando la notizia arrivò in Italia, fui contattato dal prete del mio paese al quale chiesi una Bibbia. Dopo averla letta tutta, decisi di diventare l’Arcangelo Gabriele e che uscito dal carcere sarei stato un cavaliere senza macchia e senza paura. E da quel giorno ho perseguito la strada dell’onestà e del rispetto della vita, mia e degli altri, o almeno ci provo con tutto me stesso”.
Tante cose le conoscevo, perchè già si parla male di chi si comporta bene, figuriamoci di chi è caduto, come Luigi. Ma sentire il racconto dalla sua voce e riconoscerne la forza per rinascere, mi ha permesso di volergli ancora più bene. Perchè Luigi è il più umano dei Supereroi. Il suo coraggio nell’accettare di raccontare la sua storia attraverso le sconfitte, dà uno schiaffo a tutti quelli disposti a giudicare sapendo perfettamente che ogni storia ha la sua storia. Come lui stesso ammette, amicizie, incoscienza, vite al massimo, successo, fama, passione, possono essere la prima dipendenza che offusca la mente dai propri limiti. E il duplice insegnamento è che la droga non si gestisce, ma è lei che gestisce te, e che la delinquenza prima o poi ti presenta il conto.
Dopo tutto questo Luigi si è ripulito e ha fatto della competenza e del suo talento nel fare show di qualità la sua arma vincente. Pesonal Trainer esperto con oltre 50 certificazioni, Personal Trainer di SKY nella serie tv “Cambio Vita” con Natasha Stefanenko, Docente di Mobilità Articolare ed invitato come esperto di fitness per le reti RAI con Alda D’Eusanio, con Enrico Ruggeri e con Tiberio Timperi.
Concludo chiedendogli se si sente un vincente o un perdente.
“Non mi sono mai sentito un perdente. Ma avevo dei pezzi che dovevo perdere maturando. Dei difetti, delle convinzioni, dei blocchi mentali che dovevo eliminare. Noi in quanto persone pensanti, davanti ad ogni scelta, abbiamo una ‘bilancia etica’ di ciò che è bene e ciò che è male fare. Ecco, la difficoltà è usare un metro di misura oggettivo e non soggettivo con la mente alterata dalla droga. Tutto il resto quindi diventa una scusa. E questa forma di debolezza nasce dal fatto che, come si dice a Roma, ‘non ti abbasti’. Quindi la morale non è doversi accontentare, ma di gioire per quello che hai. Che non ti serve di più.”
La morale mi piace, ma voglio di più. Così chiudo chiedendogli il valore di dire la verità.
“Che non sei ricattabile, e la credibilità che ne consegue è enorme. Chi mi segue può contestarmi la forma, il fatto di essere fin troppo franco, diretto. Ma sa che quello che dico è vero ed è frutto di esperienza e tanto studio quotidiano. Mi resta il limite dell’età, o iniziare a pensare di non voler più essere Captain America, ma Obi Wan Kenobi.”
Come scrissi in una recensione, Luigi se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.
E grazie per aver dimostrato chi sei, senza dover per forza far vedere i muscoli.
#talentisineveryone