“Senza lo sport mi sentirei come senza un amico, senza una cosa che mi permette non solo di scaricarmi, ma anche di ricaricarmi”
Questo è quello che mi risponde Andrea Tessitore chiedendogli qual’è il suo rapporto con lo sport.
Senza entrare nelle specifiche referenze (basta googlarlo per capire), posso riassumere che Andrea è un avvocato e imprenditore di successo con la sensibilità nel riconoscere il talento. Questo mi diede modo, quando ci incontrammo per la prima volta a Torino, di avere la sua attenzione e di instaurare un rapporto di amicizia e stima reciproca. Ed è proprio per questo che ho pensato di avere il suo punto di vista sull’argomento TALENT IS IN EVERYONE.
Hanno stufato i numeri uno. Ma quanti numeri uno hanno tutta una pagella da 6?
Abbiamo trattato parecchi argomenti; dal concetto di successo, all’importanza di saper anche perdere. Dall’educazione dei figli, al valore della disciplina. Ma alla domanda “è così importante vincere, essere il numero uno”, mi ha spiazzato rispondendomi in questo modo: “Hanno stufato i numeri uno. Ma perché non spostare l’attenzione su chi ha un equilibrio. Quanti numeri uno hanno una pagella da 6. Significa avere dei valori, un rapporto stabile, crescere i propri figli. Se per essere il numero uno significa allenarsi 10 ore al giorno e non avere una vita, non avere figli, anche no, grazie. Io stesso allora non sono un vincente perchè potrei stare di più con i miei figli…. Molto spesso chi ha un certo tipo di talento portato all’eccesso, soffre, non ha una vita privata. Io credo serva un equilibrio che determini il nostro successo personale”.
Il concetto di avere una “Pagella da 6” mi ha convinto. Ha dato una speranza ai comuni mortali come me, che si può sentirsi vincenti anche senza guadagnare 5 milioni all’anno o semplicemente credendo nei valori base ormai sottovalutati e minimizzati.
Ma ci credete anche voi?
O è un modo per consolarsi tra perdenti?
Davvero il talento è in ognuno di noi?
Riflettiamoci.
#talentisineveryone