Un pò di tempo fa ascoltavo a random la mia libreria di iTunes. Contiene 16.437 brani che spaziano da Franz Schubert ai Talk Talk, da Cherry Ghost a Marilyn Manson, dai Rammstein a Marco Ferradini. E non sempre la mente associa immediatamente il pezzo al cantante. Così, quel giorno, ascoltando la musica di sottofondo, preso dai miei lavori, la mente resta per un attimo incantata per la bellezza del pezzo senza identificarne l’artista.
Il pezzo in questione è questo:
Sono 3 minuti e zero cinque di poesia musicale. Una voce straordinaria ed emozionante. È quella di Michela Giuliano.
Michela approda a THE VOICE. Dopo aver passato tutte le audizioni, quelle a porte chiuse, deve firmare il contratto; ma non ci riesce. Quel pacchetto fatto di obblighi pubblicitari, di spot su cose che non c’entrano nulla con la musica, proprio non riesce ad affrontarlo. Rifiuta altre opportunità per onestà intellettuale, ma un po’ si pente, perchè si rende conto della realtà del mercato e del tempo che scorre veloce. Quando viene ricontattata da XFactor Israele (link) pensa che sia la volta buona, ma non fa i conti con due giudici più attenti a muscoli e barbetta che alle sue capacità artistiche, e con due NO vede sfumare l’opportunità di vivere il suo straordinario talento.
Le scrivo immediatamente e, sapendo del suo trasferimento in Israele, attendo la sua gentile disponibilità e finalmente riusciamo a fare la nostra call su Skype. Stiamo parlando di una persona di una dolcezza disarmante. Nonostante questo, Michela è molto forte, forse più di quanto pensa. Così le chiedo subito: “Ma qual è il tuo talento?”.
Incredibilmente mi risponde così: “Che bella domanda. Non saprei descriverla in un altro modo; forse la capacità di adattarmi e di ricalibrarmi. Perchè infatti, nella mia vita non sto facendo quello che sembrava il mio talento. Il mio primo EP che si intitolava Verità Nascoste è stato un po’ profetico, perchè mi ha fatto comprendere che una cosa, che una verità, anche se non esposta a tutti, rimane sempre e comunque una verità. Sono tante, tantissime le persone che hanno enormi talenti, però rimangono un pò nascoste, ma questo non cambia il loro valore o il valore del loro talento. E nonostante io sia riuscita nel tempo a darmi un valore nonostante quello che nel frattempo succedeva, me lo devo ricordare spesso. L’ultima volta è stata quando mi hai chiesto di fare l’intervista. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata; perchè farla a me che non sono nessuno.”
Spiegatole a questo punto la filosofia e l’approfondimento che sto portando avanti con talent is in everyone, e del perchè ho pensato proprio a lei, mi rendo conto di quanto ci sia bisogno di continuare a ricordare a noi stessi chi siamo, cosa vogliamo essere e quali sono i nostri talenti. Perchè, come capitato a Michela, la vita, il tempo, la maturità, i bisogni quotidiani, la sopravvivenza, spesso, ci fanno dimenticare quanto valiamo. E talenti straordinari come quelli di Michela, non possono, per giustizia divina, restare inespressi.
Come diceva Patrick Swayze in Dirty Dancing: “nessuno può mettere baby in un angolo”.
Le chiedo cos’è successo. Voglio capire chi e cosa hanno messo il suo talento in un angolo.
Così si racconta: “Il talento è una cosa meravigliosa, ma può diventare una trappola. Mi viene in mente la metafora della gallina. Ha il talento di fare le uova, e finchè può metterle al servizio della comunità si sente appagata. Dal momento in cui le uova vengono vendute, si sente usata, si sente abusata, e questo cambia il recepito del suo talento. Per me è stato un pò così. Dal primo EP, fatto con lo spirito giusto sono passata a fare il primo disco e fare i primi passi nell’industria musicale senza conoscere le rinunce che bisognava fare, o la profonda solitudine che ne susseguisse. Da una parte probabilmente non volevo essere ossessionata dal mio talento. Non volevo che diventasse una cosa che mi inscatolasse. Perchè nel nostro sistema sociale, il successo deve essere quantificato, deve avere una forma, e quando succede questo, io perdo me stessa.”
“Ci sono stati tanti intralci di percorso. Soprattutto in questo momento tanti artisti non possono salire su un palco, non possono esprimere il loro talento. Così ho scoperto che le deviazioni di percorso, anche situazioni molto difficili che ho affrontato ultimamente, o anche la stessa cosa di non aver raggiunto ancora il successo, ti danno un’umiltà e una visione molto profonda delle cose. I disastri, gli errori, mi hanno portato ad essere quella che sono oggi. Sembrano frasi fatte, ma forse alla fine è importante sapere usare i propri talenti anche in altre situazioni.
Il tema dell’adattabilità del talento non era mai uscito e resto colpito dalla sua saggezza che dalla sofferenza e dall’esperienza ne deriva.
Il suo è un talento tutelato. Fino alla fine. Perchè l’importante non è convertire il proprio talento in successo e denaro, ma difenderlo affinchè rimanga più vicino all’istinto, al piacere di usarlo, all’amore di riconoscerlo che all’abuso, all’ossessione, al lavoro.
La mia riflessione non può che terminare con il testo della canzone che mi ha fatto innamorare del suo lato artistico e romantico. Perchè, fatalità, sembra essere il riassunto di quello che ci siamo detti nella nostra chiacchierata e mi piace pensare, anche se so che non è così, che quando parla di “lui”, si stia riferendo proprio al talento.
“La mia unica speranza è fare affidamento su di lui
Quello che mi ha dato la vita per essere libero
Essere me stesso, essere me e nessun altro”
http://www.michelagiuliano.com/music/
STILL NOT OK
“So many times has been said to me
Let go in order to be free
But why should I lie to myself
When I know there’s still a mess inside of me,
There’s still a mess inside of me
So I can say that I am right,
and I can say that I am wrong
I can say that I am ok,
But then I know it’s not all right
It’s not all right, it’s not all right, it’s not all right
My only hope is to rely on Him
The One, who gave me life to be free
To be myself, to be me, and no one else
So I can say that I am right
And I can say that I am wrong
I can say that I am ok
But then I know it’s not all right
It’s not all right, it’s not all right,
it’s not all right
So I can say that I am right
And I can say that I am wrong
I can say that I am ok
But then I know it’s not all right
It’s not all right, it’s not all right,
it’s not all right…
without You.”